Quando qualcuno mi tratta in modo scorretto sento una parte di me che vorrebbe reagire. In qualche modo anche questo post è già una reazione nonostante ci sia un’intenzione autentica di comunicare anche altro. Scegliere di permettere all’altro di agire nella sua modalità, senza occuparmi del giudizio, e restare in ascolto di come questo abita il mio corpo, emozioni, sensazioni e pensieri, mi introduce ad una conoscenza intima di me stesso.
L’azione scorretta di una persona racconta di quella persona, non di noi. Ciò che sentiamo e come reagiamo racconta di noi. Costruire la capacità di sentire e stare con quel sentire senza reprimerlo e senza al contempo diventarne ostaggi è quanto di più prezioso possiamo coltivare per nutrire una conoscenza che nel tempo ci libera dall’ignoranza e ci consegna ad una forma di saggezza profonda.